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palermo

nuovo polo scolastico

new school

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Con Marco Navarra e Maria G. Marino – NOWA (capogruppo) e Michele Roda – Piramide engineering

Il progetto è fondato sul ritrovamento nell’area di intervento di un antico sistema di canali di pietra (saje) utilizzati per l’irrigazione dei giardini di aranci. Appena fuori dal confine del lotto si conserva ancora oggi una gebbia che raccoglieva l’acqua della senia (pozzo) e la distribuiva al tessuto ordinato dei giardini attraverso il canale principale in pietra (saja) che segna in diagonale l’area di progetto. Si tratta di un piccolo frammento del sistema agricolo che caratterizzava la Conca d’Oro, come testimoniano a poca distanza i terrazzamenti coltivati di Ciaculli e i resti del complesso arabo-normanno di Maredolce La Favara. 

La scuola si compone di quattro volumi collegati da una copertura bassa: due corpi, allineati alla strada, definiscono una nuova piazza urbana su cui si aprono quegli spazi della scuola destinati a svolgere anche il ruolo di Civic Center (Biblioteca, Aula magna, Palestra), mentre gli altri due edifici delimitano il giardino interno.

Il Civic Center è un condensatore di visioni che restituisce e rende comprensibile la geografia dei luoghi: dal suo interno possiamo osservare, inquadrati da finestre diverse, da un lato la corona dei monti (Pellegrino, Grifone e Catalfano) dall’altro la linea di costa fino a Bagheria.

I due corpi edilizi della scuola primaria e della secondaria definiscono il giardino come uno spazio in-between che si apre sulle aule generando spazi open air e insinuandosi sotto il volume della scuola secondaria entrando in contatto diretto con la mensa. Le aule hanno il carattere di unità minima (piccola casa) che si presta però a usi multipli, a forme flessibili di accorpamento o suddivisione. In questo modo l’apprendimento si può sviluppare in spazi connessi e articolati: dall’agorà (luogo di incontro e confronto collettivo) agli spazi informali, dagli ambienti individuali agli spazi di gruppo per le ricerche e ai laboratori.

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The project is based on the discovery in the intervention area of ​​an ancient system of stone canals (saje) used for the irrigation of the orange gardens. The area outside the boundary of the lot is characterized by the presence of a gebbia, the element that collected the water from the senia (well) and distributed it to the ordered fabric of the gardens through the main stone canal (saja) which diagonally marks the project site. This one represents a small fragment of the agricultural system that characterized the Conca d'Oro, as witnessed not far away from here by the cultivated terraces of Ciaculli and by the remains of the Arab-Norman complex of Maredolce La Favara.

The school is made up of four volumes connected by a low roof: two of them, aligned with the road, define a new urban square surrounded by the spaces of the school occupied by the Civic Center (Library, Aula Magna, Gym), while the other two buildings create the border of the internal garden.

The Civic Center is a condenser of visions that restores the geography of the places making it more comprehensible: from inside we can observe, framed by different windows, on the one hand the profile of the mountains (Pellegrino, Grifone and Catalfano) and on the other the coastline towards Bagheria.

The two buildings of the primary and secondary schools define the garden as an in-between space opened towards the classrooms, generating delimited open-air spaces and creating a relationship with the volume of the secondary school and a direct contact with the canteen. The classrooms have the character of a minimal unit (small house) opened to multiple uses, to flexible forms of union or subdivision. In this way, learning can be developed in connected and articulated spaces: from the agora (a place for collective meeting and discussion) to the informal spaces, from the individual environments to the group spaces for the research and to the laboratories.

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STATUS

Competition

LOCATION

IT - Palermo

YEAR

2017

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